Insegnare l'umiltà
Credo sia davvero sottovalutata l'importanza di insegnare l'umiltà ai figli.
Lo vedo nelle esperienze di terapie familiari e individuali e ne trovo traccia negli atteggiamenti dei ragazzi.
Ci sono dei modi però che possono aiutare i genitori nell'esercitare il loro ruolo: insegnare ai figli l'umiltà significa prevenire comportamenti scorretti in età giovanile e adulta e insegnare loro il reale valore delle cose.
Il primo modo, e forse anche il più efficace nel tempo, è quello del cosidetto "modellamento".
Che cosa significa? Comportarci per primi nel modo giusto. Perchè i ragazzi apprendono da noi adulti le cose più importanti dai comportamenti molto più che dalle parole. L'umiltà deve essere per genitori e adulti che lavorano con i ragazzi uno stile di vita più che un esempio sporadico, che risulta in tal caso inefficace.
Insegnare ai ragazzi a fare del volontariato ad esempio e svolgerlo con loro significa veicolare loro dei principi importanti sul valore delle cose e su come il valore delle persone sia nettamente superiore a qualsiasi cosa materiale.
Attenzione: non confondiamo l'insegnamento dell'umiltà con l'umiliare i ragazzi o sottometterli.
Insultare e offendere non insegnerà loro ad essere umili quanto più a sviluppare rancore e il risentimento.
Ciò che va rinforzato e insegnato riguarda più la gentilezza che l'aggressività, l'autorevolezza più che l'autorità.
In secondo luogo è fondamentale insegnare ai ragazzi che devono sempre dare il meglio di loro stessi in ciò che fanno: sia esso uno sport, una disciplina, un'attività creativa, lo studio, il lavoro.
Dare il meglio significa impegnarsi al massimo con costanza, ed è proprio questo insegnamento a rendere i ragazzi sempre più determinati nel perseguire i loro obiettivi.
Si parte sempre da un primo passo:
non si parte dalla vetta, ci si può soltanto arrivare.