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Come risolviamo il ricatto emotivo?


Prima di giungere alle soluzioni, ricapitoliamo i punti chiave per comprendere ed identificare un ricatto emotivo.

Abbiamo compreso come il ricatto emotivo

sia dettato da un bisogno di controllare e manipolare le situazioni o l'altro

che spesso indica un'eccessiva dipendenza.

La persona che subisce il ricatto invece, spesso è addirittura abituata

a sottostare a tali dinamiche negative.

La sensazione è di essere costantemente dominati, attaccati, intimiditi e manipolati. Si vive in difensiva.

Tali comportamenti rendono una relazione poco sana:

troppe richieste, troppe discussioni, troppe minacce.

Imparare a proteggersi da questi ricatti emotivi è vitale. Ma come?

Innanzitutto, chi subisce un ricatto emotivo sta permettendo all'altro di ricattarlo e collabora attivamente nel perpetuare un circolo vizioso di emozioni negative.

Allora la decisione di non sottostare più alle decisioni altrui

e di riguadagnare il personale potere decisionale senza dover temere la rabbia o il dolore dell'altro, può realmente rompere una routine fatta di ostilità.

Restare fermi su una posizione a volte è davvero importante.

Anche chi ricatta ha un grosso lavoro personale di fronte a sé.

In questo caso sono spesso presenti grandi insicurezze

che portano con sé ansia.

Ansia di controllare, ansia di dominare per monitorare la frustrazione.

Allora comprendere come mai si è insicuri e si ha bisogno

di un controllo sull'altro è importante per stare meglio.

Se si ha la sensazione di essere in uno di questi due ruoli,

un buon lavoro su sé stessi non può che fare bene

e aiutare a ripristinare relazioni esistenti

così come a vivere in maniera piena e consapevole

tutto ciò che il futuro riserva.

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