Einstein e la spiritualità
In questo articolo vedremo alcune delle convinzioni più salienti che Einstein espose nella sua cosidetta "Lettera su Dio" venduta di recente all'asta.
Va tenuto conto che, come tutti, anche Einstein attraversò diverse fasi nell'elaborare un suo pensiero rispetto alla spiritualità. Possiamo dire che questa lettera rappresenti un concentrato delle sue riflessioni, e questo la rende particolarmente interessante.
“La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio. Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili. La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli”.
Einstein riconosce il ruolo sociale importante che la fede ricopre, tuttavia si esprime in questi termini quando si riferisce a culti religiosi specifici:
«La parola Dio per me non è altro che l’espressione e il prodotto della debolezza umana, e la Bibbia una collezione di venerabili ma nonostante tutto piuttosto primitive leggende. Nessuna interpretazione, di nessun genere, può cambiare questo (per me)».
In buona sostanza, emerge come sebbene egli viva la spiritualità in maniera profonda, non affidandosi ad un unico credo, che sembra percepire come in qualche modo "limitante" rispetto alla vastità della spiritualità.
Si evidenzia come la sua curiosità, come qualità propria e fondamentale dell'uomo di scienza, gli permetta di mantenere la sua apertura mentale anche quando si tratta di argomenti come religione e spiritualità, nella tolleranza di tutti i culti e allo stesso tempo non scegliendone alcuno.